domenica 17 luglio 2011

Letteraturagrafica - "Glaucos" di Akio Tanaka (2004)


Il mare è l'origine, punto di partenza e di ritorno: l'acqua circonda e svela occultamente, nelle profondità, ciò che non può emergere in superficie. L'Oltre.

Il rapporto Ma(d)re-Figlio, tratteggiato con piani scuri e chiari che, divisi, si conformano in uno spazio extra-terreno, trova il suo compimento nella ricerca di un equilibrio attraverso il suo opposto, alimentato dall'irruenza di figure nuove nel mondo del giovane protagonista, figure archetipe il cui spessore è delimitato dal contatto diretto con un essere speciale, un figlio del mare.


Frastornante e placida, la Natura, ricca e vicina, dettagli e disegni che acquistano massa evanescente ma pesante, come la luce del sole che investe un corpo divenuto anonimo, accolto in un abbraccio totalizzante.

In quattro volumi-stagioni, ciclo del tempo e della vita.

Buon manga in quattro volumi che si trovano a cinque euro l'uno. Disegni spettacolari di Akio Tanaka. 
 

martedì 5 luglio 2011

Considerazioni su dei Film Italiani in Sala


Parlo ovviamente dei film "di genere". E mi riferisco nello specifico a "6 Giorni sulla Terra" di Varo Venturi (fantascienza) e a "Hypnosis" di Simone Cerri Goldstein e Davide Tartarini (thriller-horror con influenze avatiane e carpenteriane).

Perchè sono delle merdacce:
- Non si capisce un cazzo. Soprattutto del film di real-scienza (!!!) del buon Varo. Confusione pressochè assoluta.
- I dialoghi. "I tuoi figli nasceranno con teste di cani!" e ho detto tutto.
- La recitazione. C'è una scena in "Hypnosis" che è da pianger dal ridere. C'è una vecchia che... No, vabbè, non bisogna rovinarsela.
- Montaggio? Questo sconosciuto. Ritmo assente nel primo, spaventi da anticipazione esagerata nel secondo.
- Italianità. Invendibili all'estero, c'è puzza di provincia (e non quella avatiana) lontana un miglio.
- Sto male. Sto male.

Mi sono accanito col povero "Hypnosis" ma in realtà la merda in testa avrebbe dovuto averla specialmente il film di Venturi. C'è da dire che entrambi provano a dire qualcosa di nuovo nel panorama italico, ma solo "H." lo fa con genuino amore per il cinema (ovviamente l'Uci che l'ha distribuito in lungo e in largo perchè una location del film è proprio uno dei multisala della catena).

"6 Giorni sulla Terra" è pura propaganda alle teorie del professor Malanga (qua un monologo di cinque ore in cui spiega il Tutto).

Ho capito sperimentare, ma perlomeno farlo decentemente?

Un po' mi dispiace per entrambi. Ma quando ce vò ce vò.

giovedì 23 giugno 2011

Recensione: Drive (2011)


"A real human being, and a real hero": Winding Refn ci conduce lungo strade che, nello loro luminosa e sacra semplicità, ci investono di una straordinaria potenza emotiva.

La nitidezza di una regia composta, narrativamente sopraffina, sommessa, ma enorme, si accompagna allo stupendo policromatismo di una messinscena di prorompente eleganza e di pacata violenza, in cui è la musica (incredibile) a frastornare il cuore, come se ascoltassimo le nostre canzoni e vedessimo le nostre storie.

Crimine e amore si imprimono definitivamente, come una ferita profonda, sullo spettatore, stravolto e felicemente appagato dell'esasperata partecipazione emotiva cui è sottoposto: le straordinarie sequenze (di inseguimento, d'azione, d'amore) si susseguono in una mitopoiesi totale del Guidatore che emerge dalla potenzialità del clichè come eroe di una nuova era.

Ed è la dolce freddezza di un Ryan Gosling granitico a garantire la scultorea firma di un Film capace, finalmente, di parlare non più alla razionalità, ma al cuore.

Sono consapevole dell'evidente scarsezza di questa recensione, ma è impossibile parlarne obiettivamente. Quando si esce dalla sala col cuore in gola e le lacrime agli occhi, non si può parlare con la testa. 
Un film che ti fa rinnamorare del Cinema e dell'arte di creare emozioni, brividi, partecipazione.
Davvero.

EDIT: Due clip per entrare nel mood.





E vabbè...