lunedì 11 aprile 2011
Recensione: Kick-Ass (2010)
Falliti con l'hobby del costume multicolore: non il solito cinecomix edulcorato, non l'usuale commediola americana dolcificante, a metà strada tra iper-reale, violenza e introspezione, una sorta di "manga" a stelle e strisce in cui sciami di volgarità e sangue investono lo schermo.
Idealmente tripartito in momenti comici, splatter e dramma, indossa benissimo ognuna di queste vesti, garantendo adrenalinico divertimento e gustosi attimi di tregua, nella giusta dose.
Intenti parodici? Lo smascheramento del supereroe è sotto gli occhi di tutti, in diretta web, la dissacrazione del mito è compiuta (ma non portata alle estreme conseguenze) ma l'obiettivo è tutt'altro: verdissimo intrattenimento da sala.
Musica "variegata", ritmo costante, personaggi originali: impossibile annoiarsi.
Eccezionale la scena di Big Daddy che si sbarazza di diversi uomini in un magazzino: sembra girata in un magistrale piano sequenza. E dannatamente straziante (forse involontariamente) il finale.
Buonissimo lavoro.
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