sabato 4 giugno 2011

Ineditime: Zoo (2007)

Kenneth Pinyan, deceduto dopo aver avuto un rapporto anale con un cavallo: arduo non cadere nelle facili scappatelle dell'exploitation di basso profilo, difficile trattare l'argomento (zoofilia) evitando mezz(ucc)i come l'ironia o lo scandalo moralistico.

L'eleganza sopraffina del 16mm ascolta le testimonianze, tenendosi presente, scegliendo di non mettersi in disparte, inscenando e interpretando la visione propria dei protagonisti, la loro morale, il loro amore, vero e supposto.

Robinson Devor, recuperando le (reali) interviste audio ai protagonisti della vicenda, specchia un flusso temporale (dis)continuo che, dalla bipartizione evidente tra suono (ininterrotto, proseguito) e immagine (ricca di ellissi, di salti), si fa ricordo, esperienza (smodato l'uso del ralenti non come enfasi ma come fissante, che enfatizza).

Il tempo della narrazione, la fotografia pittorica e curatissima, quasi poetica, le brevi panoramiche degli ambienti, la collisione tra luce nascosta e buio visibile, elementi di ulteriore forza di aneddoti disturbanti, scenografie putrescenti, psicologie deviate: parallele amalgamate, apparentemente lontane ma unite, in un singolo disegno i cui piani sovrapposti rendono maggiore lo spessore destabilizzante, come in un abbraccio non ricambiato.

Documentario di alto livello.

So che la metà di chi capiterà su questo post vorrà un bel pornazzo o un film disturbante con sesso con i cavalli e roba simile.
Beh, sulla rete si trovano le imprese filmate di Kenneth aka Mr.Hands.
A me interessa il cinema.

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