giovedì 26 maggio 2011

Letteraturagrafica - "Il Gusto del Cloro" di Bastien Vives (2008)


Un silenzioso verde acqua avvolge una semplice storia tra due ragazzi che si incontrano. Bastien Vives carica i vuoti della piscina (unica location e metafora stessa del rapporto amoroso) con sottilissime linee incerte ma calme, rallentate, mai sfumate.

Il movimento è il linguaggio; la parola, nonostante la sua importanza (connotata dalla sua scarsa presenza), è subordinata all'azione, scende nel (pro)fondo, a toccarlo, a scoprirne il volto (di Sais?), a riemergerne, e a comprenderlo poco alla volta, col tempo.

E le espressioni e i visi, svelati dai colori filtrati e dal tratto scarno, dalle posizioni, dalla precisione frammentariamente unitaria nella rappresentazione dei movimenti, così fluidi da sembrare liquidi ed eterei, lievi ed eterni, evidenti ed ambigui.

Il cuore ne giova. Sopra e sotto il livello dell'acqua.



Qui sopra le prime pagine in anteprima (direttamente dal sito della Blackvelvet), con cui farsi un'idea di questa meraviglia: purtroppo son diciotto cocuzze, ma con Amazon ve la cavate a molto meno.

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