lunedì 14 marzo 2011

Recensione: The Last Horror Movie (2003)


(Meta)cinema o realtà? Julian Richards filma, letteralmente, le gesta di Max, cameraman (ai matrimoni) col vizio del sangue.

Filosofia di una lama che viene impartita allo spettatore della doppia (o tripla?) finzione, spettatore che prende atto della ferrea logicità matematica e non può che accettare ciò che vede, e diventarne complice e sadico co-autore.

Delitti amatoriali ma non troppo, e con un certo gusto estetico del 'nature', spiegati per filo e per segno, con decisi ammiccamenti post-Scream che, nel loro essere sopra le righe (interpretazione fin troppo sentita, quella di Kevin Howarth...), convincono, coerentemente, e suscitano interrogativi (in)diretti insospettabili, con echi craven/hooperiani.

Tra tesi universitaria e teatro, tra killer movie e mockumentary, originale (?) dialogo con un lucido serial killer: da noleggiare, ma chiudete bene le porte di casa.

1 commento:

  1. Le tue recensioni sono scritte molto bene ma sono un po' troppo enigmatiche.

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